Kalzinett-Bucaneve

In una fredda mattina d’inverno, in casa di Alice il fuoco scoppietta nel camino.
La nonna scalda il latte, il pane è profumato e fragrante. Alice sonnecchia con il viso illuminato a strisce dalla luce che filtra dalle persiane chiuse.
«Sono le otto!», dice la nonna e si avvicina al lettino di Alice.
«Non sono ancora le otto! Sssssst…». Bucaneve salta giù dalla libreria e, coricata sui piedini della bimba, continua: «Alice sta sognando e se la svegliamo si perderà nel bosco. Tra poco nevicherà e con il paesaggio imbiancato sarà difficile ritrovare la strada di casa».

La nonna non crede ai suoi occhi. Un calzino che parla. Però le nonne invecchiando tornano un po’ bambine e lei curiosa si ferma ad ascoltare Kalzinett-Bucaneve

«Molti anni fa nel bosco, proprio qui, dietro la collina, c’era un albero altissimo. Le sue fronde erano ricche di foglie e di rami che si allargavano intrecciati e nascosti per dare riparo alle tante specie di uccelli. Con le prime luci dell’alba gli uccellini intonavano melodie talmente belle che le foglie stormivano vibrando per la felicità. Quella musica trovava spazio fino a raggiungere il cielo immenso. Le note insieme facevano capriole e giravolte pennellando il cielo di colore e allegria. 
Le nuvole ammesse a quella festa erano soltanto quelle soffici e dolci come lo zucchero a velo.
L’albero non era mai solo, sui rami e dentro il suo largo tronco vivevano altri animali. Famiglie di scoiattoli, picchi, gufi, civette e sotto le sue radici si costruivano il nido: toporagni, conigli selvatici e ricci.
Accadde che nel villaggio vicino serviva legna da ardere. Gli abitanti di quel villaggio, dalle orecchie udivano soltanto rumori, mentre con gli occhi potevano vedere fino alla punta del loro naso. 
Erano uomini sfortunati e anche troppo frettolosi, tanto da non accorgersi della meraviglia e dei tempi della natura. Decisero perciò di abbattere l’albero più alto del bosco.
Ai bambini non era ancora giunta voce di quanto si era già deciso.
Subivano l’incanto e la magia degli amici del bosco e poi dagli adulti non avevano il permesso di andarci liberamente. Impararono presto ad abitare quei luoghi nei sogni. E nei sogni erano liberi di arrampicarsi e dondolare agilmente tra i rami degli alberi. A esplorare le tane di volpi, marmotte, scoiattoli.
A riconoscere le piante e i fiori che si alternavano in ogni stagione. 
Li guidava nei sogni una frotta di sostenitori, valorosi e leali: Kalzinett, calzini trasformisti. 
I Kalzinett conoscono il segreto che nasce dai piedi nudi, scalzi. Un segreto intimo che rivela la grande amicizia che da quando è nato il mondo, tiene insieme con un filo magico ogni essere vivente con la natura.
Infatti…
Tutti gli animali del bosco una notte si radunarono sotto il grande tronco dell’albero più alto e decisero con l’aiuto di un ragno, abilissimo tessitore, di realizzare tantissimi calzini magici. Spiritelli buoni, folletti gentili che avrebbero salvato per sempre il bosco e il suo albero gigante. 
Erano i giorni del Natale, sì, quando si rinasce tutti con il Bambino.
Improvvisamente il cielo s’imbiancò di una luce preziosa e fiocchi soffici di neve ovattarono il paesaggio.
Io mi chiamo Kalzinett-Bucaneve, ho il nome di un fiore invernale che nasce candido tra la neve bianca». 

Sul lettino di Alice si andava formando una collinetta gonfia…
La nonna allontana le coperte. 
Poverina, sul suo viso si legge un’espressione agitata. Al posto dell’adorata nipotina trova la sorpresa di un grosso cuscino con un piccolo bucaneve stropicciato tra le lenzuola. 
Poi una risata allegra giunge dalla cucina. 
Alice scalza e con il viso imbrattato di marmellata fa colazione con il pane profumato, fragrante e la marmellata di more.

Kalzinett è un calzino simpatico nato dalla fantasia di Rosanna Marazia.
Prende vita così un personaggio unico e bizzarro, dotato di un linguaggio dirompente che scaturisce dal movimento della mano.
Kalzinett ride, piange, sospira, sogna, canta, borbotta, urla, medita, racconta e ascolta…
E forse la cosa che gli riesce meglio è scrutare i cuori. 
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