HonorZac Kalzinett

HonorZac Kalzinett

A Parigi in una mansarda scrive romanzi d’avventura ma la sua vera passione è osservare la realtà. Scrive senza sosta anche di notte riempiendosi la pancia di caffè. S’indebita e scrive ancora per pagare i debiti. Istinti, passioni, vizi, sentimenti…
Racconti brevi, tragici, comici, grotteschi. Oltre 2.000 personaggi scivolati fuori dall’inchiostro di HonorZac Kalzinett. Offritegli l’ennesimo caffè e al solo profumo, inebriato, si animerà per inscenare una commedia. Gioielli preziosi, abiti eleganti e chicchi di caffè macinati sotto i denti. Gli eccessi di Honor-zac Kalzinett sono noti in tutto il mondo e forse riguardano anche te…

«Bisogna ingerire caffè denso e macinato finemente, senz’aggiunta d’acqua, a stomaco vuoto. Il caffè finisce nello stomaco, una sacca dall’interno vellutato rivestito di ventose e papille. Il caffè non trova altro nella sacca e così attacca questa fodera delicata e voluttuosa; si comporta come un cibo e richiede succhi gastrici, strizza e torce lo stomaco per avere questi succhi, li invoca come fa una pitonessa col suo dio; brutalizza questi bei rivestimenti come un cocchiere abusa dei suoi pony; il plesso si infiamma e lancia fiamme fino al cervello. Da quel momento, tutto diventa agitato. Le idee marciano come battaglioni di un’armata verso un leggendario campo di battaglia, e la battaglia infuria. Le memorie caricano, con alti vessilli scintillanti; la cavalleria della metafora dispiega un galoppo magnifico; i bersaglieri sparano a vista; forme, ombre e personaggi si impennano; la carta si riempie di inchiostro: inizia il lavoro notturno che termina con fiumi di acqua nera dopo che la battaglia è stata aperta da quella nera polvere».

«Durante la notte Grandet aveva accarezzato altre idee, ordendo una trama per burlarsi dei parigini, per torcerli, aggirarli, renderli malleabili, costringerli ad andare e venire, a sparger sudori e a farsi lividi di timore o di speranza. Voleva divertirsi a loro spese, lui, l’antico bottaio, in fondo alla sala grigia o su per la scala tarlata della scala di Saumur, e, mentre così s’occupava del nipote, sarebbe anche giunto a salvare l’onore del fratello morto senza spender un soldo»
Honoré de Balzac, Eugenia Grandet, Leggere Controvento Edizioni 2018, p. 101.


Kalzinett è un calzino simpatico nato dalla fantasia di Rosanna Marazia.
Prende vita così un personaggio unico e bizzarro, dotato di un linguaggio dirompente che scaturisce dal movimento della mano.
Kalzinett ride, piange, sospira, sogna, canta, borbotta, urla, medita, racconta e ascolta…
E forse la cosa che gli riesce meglio è scrutare i cuori. 
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