E siete venuto qui a chiedermi una barca, Sì, sono venuto qui a chiedervi una barca, E chi siete voi, perché io ve la dia, E chi siete voi per non darmela, Sono il re di questo regno, e le barche del regno mi appartengono tutte, Piuttosto appartenete voi a loro e non loro a voi, Che volete dire, domandò il re, inquieto, Che voi, senza le barche, non siete nulla, e che loro senza di voi, potranno sempre navigare. (p. 16-17, Feltrinelli, 2015).


“L’isola sconosciuta è qualcosa che non esiste!”
Così dice urlante il re all’uomo che voleva una barca.
Intanto se non ti allontani da te stesso non puoi sapere chi sei; di questo è convinta la donna delle pulizie quando racconta all’uomo che voleva una barca, che il filosofo del Re mentre lei rammendava le calze dei paggi le si sedeva accanto e si metteva a ragionare: diceva che ogni uomo è un’isola e… bisogna allontanarsi dall’isola per vedere l’isola. E che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi. Se non ci allontaniamo da noi stessi.
Una favola d’amore di José Saramago “ Il racconto dell’isola sconosciuta”.
Oggi insieme ai detenuti della Casa circondariale di Matera abbiamo portato in tavola una deliziosa e fumante sceneggiatura scritta e scelta insieme ai ragazzi che hanno aderito al progetto legalità. Una morbida e intensa esperienza di lettura che ha visto coinvolte persone, detenuti interessati a conoscere, condividere e imparare l’arte del viaggio di carta.
Per noi di Leggere controvento questo è stato un anno sorprendente. Trascorrere ogni settimana dalle due alle quattro ore accanto a loro è stato come allontanarci da noi stessi. Imparare i nomi, attraversare le nostre emozioni e scambiarci idee e suggerimenti che alla fine sono diventati veri e propri alveari.
Sempre insieme abbiamo imparato e scoperto l’importanza dell’ascolto e la forza che caratterizza il lavoro di una squadra vincente.
Oggi, tutto ciò che è stato vissuto e respirato in questi mesi di vicinanza e reciproca dedizione amorevole, si è trasformato in aria da respirare.
Nonostante i perfetti quadrati di cielo che rigorosi selezionavano i raggi di sole, la platea incantata e divertita ci stava a guardare.
È stata una bella giornata.
Un caro ringraziamento a Liliana, Mario, Simone e Walter compagni di questa storia infinita.