Da libro nasce libro e da stagione, stagione

(di Daniela Grassi) In quest’epoca non facile in cui si dice che i libri abbiano perso il loro fascino, il loro appeal, e dove spesso l’imperversare dei social inquieta svelando sacche di volgarità e ferocia, ferite ancestrali che buttano sangue cattivo attraverso le quinte della lontananza, proprio grazie ai libri accadono ancora piccoli e incredibili miracoli di grazia, fioriscono fiori inattesi che nel marasma e nel caos, stupiscono e riempiono di sorriso. 
È qui accanto a me, una di queste creature e mi osserva: è un leporello, una concertina, un libretto a fisarmonica che attende di essere ancora una volta riaperto per poter mostrare le sue pagine piene d’incanto, uno di quei libretti che tutti vorremmo poter sfogliare prima o poi.
Lo ha realizzato Geni, Genoveffa Capuzzi, con pagine una differente dall’altra, coloratissime, teatrini meravigliosi che si aprono facendoci tornare bambini, con la voglia di fiabe e di sogni e con il desiderio di entrare in quelle pagine, a cercare qualcosa di noi stessi, qualcosa di dimenticato che come un seme ha atteso per tornare a mostrarsi, per far sapere che è vivo, non lo abbiamo mai perso e ci darà grandissima gioia nell’incontrarlo ora, nuovamente.
E quello che ancora di più mi dà gioia è vedere come i libri e i cuori che sono nei libri si parlino, poiché questo leporello, Geni lo ha creato partendo dai miei racconti del libro, anch’esso piccolo, Bambine sulle tracce di inesorabili passioni, il libro pubblicato da Leggere Controvento che sempre ho chiamato “nostro”, perché nato, nella sua fisicità, dall’incontro di alcune energie che aspettavano di ritrovarsi al momento giusto, intorno al tavolo della creatività e della fiducia in essa, facendone il tappeto volante della relazione umana.
Guardo il libretto a fisarmonica, il teatrino incantato di Geni e penso che mi è arrivato nella buca delle lettere il 21 giugno, nel giorno del solstizio d’Estate. Lo guardo e non finisco di stupirmene gioiosamente, pensando a quei momenti in cui è stato concepito e poi realizzato, momenti preziosi dedicati per creare un dono, per dare verità a un sogno.
Così oggi, 21 settembre,  sotto il sorriso della Luna piena, alla fine di questa stagione e attendendo l’equinozio che domani ci porterà l’Autunno, voglio condividere con voi questo dono: da libro a libro, da stagione a stagione, per molto incanto, per molto conforto e sorriso, per sapere che fili sottili ci uniscono e sono fili di sogno e di realtà. Parlano della parte migliore di noi, quella che ogni giorno costruisce sentieri e luoghi di luce nel cuore in cui battiamo tutti, l’uno per altro, umani, creature, mari e boschi, vulcani e ghiacciai e infine universi in cui perdersi per ritrovarsi. Buon Autunno e grazie, davvero dal profondo del cuore, a tutt i/e voi.
Daniela Grassi

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