La canzone popolare di un anonimo del XX secolo e attribuita agli alpini è “Canto dello sciatore”. Il mio ricordo risale agli anni della scuola elementare di mia sorella Cristina. Un giorno tornò da scuola canticchiando: “Quando la neve scende giù lieve, non esitar si deve, prendi il tuo sacco e lesto va dove più fioccherà …”
Le previsioni meteorologiche non annunciavano scientificamente, come purtroppo accade oggi, l’ora esatta, il giorno e per quanti minuti soavemente la neve avrebbe imbiancato le strade e i tetti della città.
Intanto adesso quaggiù, a pochi chilometri dall’odore salmastro dell’azzurro mar Mediterraneo, nevica. Quando il cielo bianco decide di soffiare sulla terra i suoi fiocchi candidi e spumeggianti è ancora e sempre una festa.
Allora bambini, insegnanti, famiglie in fermento saltano fuori dalle coperte per appoggiare le guance ai vetri appannati delle finestre e ascoltare quel silenzio ovattato che soltanto la neve sa regalare alle nostre orecchie.
Riaffiorano ricordi ricchi di poesia e quella luce che sembra risvegliare il pensiero leggero come un fiocco di neve.
Credo sia questa la felicità. L’attimo prima di un gesto. Lo stupore è felicità.
SCI! SCI! Sciator, riprende il vento, solo ardimento il mio motto sarà.
Il canto dello sciatore mi torna in mente, eppure non ho mai imparato a sciare. Ci penso con un sorriso e, nelle rare giornate di neve, vedo la mia bellissima città pronta a illuminarsi d’immenso e di inutili affanni.
Le previsioni meteorologiche arrivano puntuali e fedeli come i disagi legati alle nevicate accidentali, … lo stupore però non finisce quando la neve scende giù lieve.
Canto dello sciatore
Quando la neve scende giù lieve
non esitar, si deve!
Prendi il tuo sacco e lesto va
dove più fioccherà!
Se il suo rigore mette timore
a chi ha l’affanno in cuore
quando nel cuor c’è gioventù
non si resiste più!
Si va sulla montagna
dove la neve il volto ci abbronzerà
l’ardor che ci accompagna
come una fiamma il cuor ci riscalderà
Salir, sempre salir,
mentre la valle canterà così:
SCI! SCI!
Sciator, riprende il vento,
solo ardimento il tuo motto sarà!
Signorinella pallida e snella
smetti la tua gonnella,
la tua pelliccia di vison,
mettiti i pantalon!
Vecchio scarpone di ogni passione
vinci la tentazione
non abbracciar più la ninì,
ma i tuoi fedeli sci!
Si va sulla montagna
dove la neve il volto ci abbronzerà
l’ardor che ci accompagna
come una fiamma il cuor ci riscalderà
Salir sempre salir,
mentre la valle canterà così:
SCI! SCI!
Sciator, riprende il vento,
solo ardimento il tuo motto sarà!
La fotografia è di Simona Volpe.